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Laserterapia

La laserterapia consiste nell’uso non invasivo dell’energia laser per generare una risposta fotochimica nei tessuti del corpo che hanno una disfunzione o sono danneggiati.

 

Serve ad alleviare il dolore, ridurre le infiammazioni e accelerare il recupero di una vasta gamma di patologie acute e croniche. Il suo punto di forza è quello di favorire in tempi relativamente brevi (rispetto ad altre forme di terapia) il miglioramento delle funzioni e della mobilità in pazienti che soffrono di forti dolori e condizioni altamente debilitanti. Il principio base della terapia è quello di “bombardare” con i fotoni il tessuto corporeo, eccitando le cellule con conseguente aumento della circolazione sanguigna nella zona lesa e infine la riduzione del dolore.

 

Durante il trattamento si percepisce una sensazione piacevole di calore che stimola l’organismo ad attivare un processo di autoguarigione (grazie all’attività cellulare) che continua a ridurre l’infiammazione e il dolore per un massimo di 24 ore dopo il trattamento. Dato che la luce laser non penetra attraverso i vestiti (al contrario della magnetoterapia ad esempio), l’applicazione va fatta direttamente sulla pelle del paziente e a seconda delle condizioni e dalla zona da trattare può essere sia a contatto diretto che non. La tecnica a contatto, solitamente eseguita tramite un apposito puntale o sonda, permette alla luce di penetrare più in profondità all’interno dei tessuti, grazie al movimento (massaggio) che viene effettuato spostando gli strati di pelle con il puntale.

Magnetoterapia

La magnetoterapia consiste di un dispositivo elettronico che emette campi elettromagnetici che vengono trasferiti al paziente tramite determinati applicatori. Esistono due modalità principali di emissione di campi magnetici prodotti dai circuiti elettronic, ovvero la Magnetoterapia a bassa frequenza e alta intensità (misurata in Gauss), e la Magnetoterapia ad alta frequenza e bassa intensità (misurata in mW).
Entrambe le tecniche producono campi elettromagnetici pulsati (elettromagnetici poiché prodotti da un circuito elettronico che genera una corrente, pulsati poiché entrambi sono emessi in frequenza e non in modalità continua). Si parla quindi di CEMP acronimo di Campi Elettro Magnetici Pulsati.
La magnetoterapia agisce a livello cellulare ripristinando l’equilibrio energetico della cellula stessa.

Più precisamente tutte le cellule essendo organismi viventi sono dotate di energia, nello specifico una carica elettrica che può essere compresa tra -55 e -90 mV corrispondente alla differenza di potenziale tra l’ambiente intra ed extra cellulare. Quando le cellule si ammalano, per una infezione o un trauma, o qualsiasi altra causa, perdono parte della loro carica energetica. Lo scopo della magnetoterapia è proprio quello di ripristinare la carica elettrica al fine di ripristinare l’equilibrio fisiologico della cellula.

Radarterapia

La radarterapia è una terapia che fa parte delle cosiddette termoterapie. Nella radarterapia sono usate le onde elettromagnetiche della banda di frequenza delle microonde per ottenere un effetto antidolorifico.

Tali onde sviluppano nei tessuti trattati un calore che si trasmette in profondità ed infatti è questa l'azione principale della radarterapia. Il maggior riscaldamento si ha in tessuti con più presenza di acqua (es. muscoli e tessuti periarticolari), mentre invece il minore effetto di riscaldamento si ha in quelli a basso contenuto di liquidi (es. tessuto adiposo).

La radarterapia, oltre all'effetto termico, provoca un'elevata vasodilatazione che resta per circa 20 minuti dopo il trattamento e interessa esclusivamente i capillari e le arterie precapillari. Gli effetti terapeutici della radarterapia sono il rilasciamento muscolare, l'effetto analgesico e l'effetto trofico. La radarterapia è indicata nei casi di contratture muscolari, artrosi, algie post-traumatiche, tendiniti, etc. Mentre risulta controindicata nei casi di portatori di pace-maker, presenza di emorragie, neoplasie, gravidanza e problemi vascolari.

Tecarterapia

Nell'ambito della riabilitazione motoria e della fisioterapia, la tecarterapia rappresenta una soluzione che si avvale di una differenza di potenziale energetico e che viene adottata da molti fisioterapisti. Consiste sostanzialmente in un'attivazione energetica del corpo del soggetto. L'innovazione di questo approccio è data però da una sostanziale differenza: mentre in altre terapie l'energia viene trasferita al paziente dall'esterno, durante la tecarterapia viene stimolata energia direttamente dall'interno del tessuto muscolare.

Di solito non si tratta mai di una sola seduta ma di un percorso da iniziare col terapeuta, spesso associato al suggerimento di esecuzione di alcuni esercizi di isometrica. Il fine ultimo è quello di attivare i processi antinfiammatori e riparativi naturali di cui il nostro corpo predispone. Ciò permette di ridurre considerevolmente la soglia del dolore nel soggetto, oltre ad accelerare i tempi di recupero della fase riabilitativa.

Vengono interessate delle cariche elettriche che sono presenti sotto forma di ioni, all'interno dei tessuti. La stimolazione che se ne ricava lavora a livello cellulare, riattivando la circolazione sanguigna e innalzando considerevolmente il livello di temperatura corporeo. I meccanismi fisiologici di recupero vengono così immediatamente innescati. Il flusso positivo di energia originato aiuta a riparare le lesioni o pulisce dai problemi legati alle infiammazioni o ai versamenti che possono essere successivi a un trauma o a consuetudini posturali sbagliate.